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Preparare il Gloster per le mostre

Fra le varie fasi dell’allevamento dei canarini, la preparazione alle mostre rappresenta quella conclusiva e, pertanto, ritengo quella in cui bisogna profondere i maggiori sforzi al pari della fase di riproduzione.

Molti allevatori, difatti, sottovalutano questa delicata fase e rischiano in tal modo di compromettere l’intero lavoro e le dure “fatiche” di un anno intero. Nel periodo che precede le mostre basta una piccola disattenzione, una leggera svista, un’immancabile dimenticanza ed il sogno del “futuro campioncino” svanisce in fumo …

La preparazione alle mostre prevede delle regole generali da rispettare per tutti i canarini e differisce per alcune sfaccettature a seconda della razza e/o del tipo di canarino allevato. Ad esempio, nella preparazione dei canarini lipocromici (bianchi o gialli) particolare attenzione va data al bagnetto che, dato il biancore del piumaggio, dovrà avvenire in modo attento e scrupoloso, per un soggetto alla volta e con particolari accorgimenti e prodotti.

Tra i canarini anche il gloster presenta, per la preparazione alle mostre, alcune piccole varianti rispetto ad altre razze, date le sue caratteristiche fisiche, come l’abbondanza del piumaggio e la presenza della cosiddetta “corona”. Questi particolari impongono, tra l’altro, l’isolamento dei soggetti al fine di preservare la loro integrità e non compromettere la partecipazione alle mostre.

La preparazione del gloster alle mostre inizia quindi già dal nido: la femmina, già a 14/16 giorni di vita dei nidiacei, comincia a sentire il bisogno della costruzione di un nuovo nido e trovando nelle “coroncine” dei piccoli gloster un invitante materiale da nido, strappa loro le piume della testa rovinando così il piumaggio e di conseguenza rendendo il soggetto impresentabile per il concorso. Per evitare questo inconveniente inserisco nella gabbia da cova il secondo cestino-nido e fornisco abbondante materiale per la costruzione del nido. A 20/25 giorni, quando è stata completata la seconda deposizione delle uova, separo, con il divisorio a griglie, la femmina da una parte, che continua a covare indisturbata, ed il maschio con i figli dall’altra. Questa tecnica è ovviamente attuabile da chi, come me,  alleva a coppia fissa.

 

 

Gli alloggi

A svezzamento compiuto, e cioè intorno ai 27/30 giorni, alloggio i novelli in “corridoi di volo” di 3 metri ciascuno (n. 5 gabbie da60 cm ognuna comunicanti tra loro). Ogni voliera contiene una trentina di novelli. All’interno posiziono diversi posatoi lasciando libero uno spazio di volo di almeno 120 cm in cui i gloster, attraverso l’esercizio del volo, irrobustiscono la propria muscolatura.

Al fine di evitare il fenomeno della “pica” (strappo delle piume), del “cannibalismo” (strappo delle piume che vengono mangiate insieme a parti di pelle e sangue) e per limitare la litigiosità tra i soggetti, inserisco nei gabbioni alcuni “diversivi”:

–         le spighe di panico, oltre a rappresentare un lieto passatempo, costituiscono anche un alimento molto gradito e nutriente;

–         le “palline” di grasso, che contengono tra l’altro anche olii, cereali ed altri semi, vengono appese all’interno delle voliere e rappresentano un altro piacevole passatempo. Allo stesso tempo contribuiscono a dare al soggetto quelle sostanze utili per il ricambio del piumaggio;

–         dei pezzi di corda evitando quelli in fibre sintetiche che possono imprigionare i canarini con le zampette e condurli a morte. Uso, pertanto, la corda tradizionale di canapa che non dà luogo al citato inconveniente;

–         le fette biscottate o meglio ancora i biscotti savoiardi all’uovo riposti all’interno della gabbia attirano l’attenzione dei novelli che li iniziano a becchettare;

–    l’osso di seppia, i sali minerali, il grit ed il carbone vegetale.

I novelli “corona” permangono nelle voliere dai 15 a 20 giorni, mentre i consort dai 20 ai 40 giorni. La differenza è dovuta al fatto che le “coroncine” dei gloster sono più delicate e vanno preservate dagli attacchi degli ospiti della voliera che le aggrediscono per passatempo.

Tutti i soggetti che ritengo migliori (anche se un canarino esprime tutte le sue migliori caratteristiche solo a fine muta giovanile), in quanto più vicini allo standard, vengono poi trasferiti singolarmente in gabbie tipo “inglese” di 45 x 40 x 40 cm (ottenute introducendo il divisorio “chiuso”  in gabbie da 90 cm) con sistema di pulitura a “carta continua”. In queste gabbie abbastanza capienti per un solo gloster e chiuse da tre lati, i migliori soggetti alloggeranno fino al periodo delle mostre.

La gabbia chiusa da ogni lato, ad eccezione di quello frontale,  consente al gloster di non rovinarsi il piumaggio tra le sbarrette ed in particolare le timoniere ed il ciuffo. Le gabbie sono laccate di bianco in quanto, a differenza di quelle in zinco, riescono a dare una maggiore igiene e pulizia al canarino. Ogni gabbietta è dotata di due posatoi disposti ad una distanza di 15 cm circa, di tre mangiatoie esterne, di cui due destinate ai semi ed una al pastoncino morbido, un beverino di tipo tradizionale ed una pinzetta bianca di plastica dove poter collocare pezzetti di mela o i diversi tipi di verdura.

Nelle gabbie da 45 cm i novelli permangono fino al periodo delle mostre, riuscendo ad assumere una maggiore tranquillità, a mantenere inalterato il piumaggio ed anche ad abituarsi alla gabbia da concorso.

Le stesse sono situate in una zona centrale e di passaggio del mio allevamento per abituare i canarini alla presenza di persone diverse; in tal modo saranno più tranquilli quando arrivano sul tavolo del giudice.

 

L’alimentazione

Anche l’alimentazione è fondamentale per una buona preparazione dei canarini alle mostre in quanto la stessa va ad influire sulla struttura fisica del volatile, sul suo stato di salute, ma soprattutto può risultare determinante per il  piumaggio, incidendo in particolar modo sulla lucentezza e sulla sericità dello stesso.

In genere, la fase che precede le mostre è per lo più concomitante con la fase di muta dei volatili ed attraverso l’alimentazione si può condizionare il piumaggio. Il periodo della muta è molto delicato per i volatili e quindi bisogna dedicare loro una grande cura ed utilizzare gli alimenti di migliore qualità.

Il regime alimentare varia bruscamente dalla fase di riproduzione alla fase di preparazione alle mostre concomitante con la muta degli uccelli: si passa da un’alimentazione più ricca di proteine, circa il 20-22%, per l’accrescimento dei novelli, ad una il cui tenore proteico si aggira intorno al 12-15% che consente comunque una buona crescita dei canarini ed un ricambio adeguato del piumaggio.

Durante la muta sostituisco il pastoncino “secco” con il “morbido” in quanto più ricco di grassi e più appetibile. Nel pastone morbido sono solito aggiungere la spirulina, composto di alghe marine, che oltre ad un’azione benefica per l’apparato digerente dovrebbe influire sulla qualità del piumaggio conferendo una maggiore lucentezza. Sempre nel pastone aggiungo i semi di camelina sativa (molto utilizzati anche dagli allevatori inglesi), semi molto oleosi (contenenti gli omega 3 e omega 6) e ricchi di zolfo, tutti elementi indispensabili durante la muta. Inoltre, inserisco anche qualche prodotto specifico per la muta e per la lucentezza del piumaggio.

Relativamente ai semi uso una miscela composta essenzialmente da scagliola (circa il 70%), da semi vari (circa il 25%) ed in minima parte da girasole piccolo (circa il 5%). La variante rispetto alla fase di riproduzione è rappresentata solo dal seme di girasole che con le sue caratteristiche nutrizionali dovrebbe incidere sulla qualità del piumaggio. Inoltre, metto a disposizione le spighe di panico che rappresentano, come detto, un alimento nutriente ed un ottimo passatempo.

Almeno due volte la settimana fornisco una fettina di mela e di cetriolo ad ogni canarino. Tra le verdure alterno spinaci, cicoria e radicchio ogni 15 giorni, tutte ben lavate ed asciugate.

La somministrazione di un buon misto di semi con una minima dose di semi oleosi, ma con abbondante scagliola, e di un pastoncino con proteine intorno al 12-15%, costituisce durante la muta un regime alimentare fra i più razionali, meno rischiosi e che consente la formazione di un perfetto piumaggio.

 

La toelettatura, il bagnetto e l’igiene generale.

Al termine della muta tutta l’attività di “toelettatura” consiste nel preparare il canarino per la mostra nelle migliori condizioni di pulizia e di piumaggio.

Un canarino ben toelettato e pulito può ottenere anche qualche punto in più rispetto ad un canarino, di pari valore, che sia stato ingabbiato senza alcun accorgimento e non in condizioni ottimali di pulizia.

Ovviamente l’attività di “toelettatura” deve essere lecita, cioè consentita dai regolamenti delle mostre. Ad esempio, rientra nel regolamento togliere qualche piuma fuori posto o meglio tagliarla alla base per evitare la ricrescita, mentre è severamente vietato apportare modifiche alla struttura del piumaggio come accorciare e/o modificare la coda.

E’ opportuno tirare eventuali remiganti o timoniere rotte, ricordando che occorrono non meno di 40 giorni per la ricrescita totale e tenendo presente che solitamente ricrescono più lunghe di prima, condizionando la taglia del gloster. Nel caso in cui alcune timoniere si presentino curvate o piegate anziché tirarle, si può tentare con il metodo del lavaggio con acqua calda a cui va aggiunto del bicarbonato di sodio. Dopo aver lavato le timoniere, esse devono essere lisciate con le dita o aiutandosi con uno spazzolino da denti di “tipo morbido”. Questo procedimento oltre a rimettere in sesto le penne, funge anche da lavaggio della stessa coda che apparirà più compatta e lucente.

Qualsiasi imperfezione di qualche piuma del ciuffo (ad es. sollevata ecc.) può essere corretta utilizzando un paio di pinzette da sopracciglia, facendo attenzione a non provocare delle zone deplumate, pena la squalifica del soggetto.

Anche il bagnetto assume un’importanza cruciale per una buona presentazione del canarino alla mostra. Man mano che si avvicina la data della mostra, i soggetti prescelti per quella manifestazione vengono sottoposti ai bagnetti in modo frequente fino ad arrivare ad un bagnetto al giorno nella settimana che precede l’ingabbio per la gara.

Per i bagnetti utilizzo le vaschette sia interne sia  esterne che vanno fissate alle porticine della gabbia e tolte la sera. Quelle interne presentano lo svantaggio di lasciare cadere molta acqua sul fondo della gabbia, ma sono più economiche ed occupano meno spazio quando vengono riposte.

All’acqua del bagnetto, fornita a temperatura ambiente, aggiungo uno speciale shampoo per uccelli e dell’aceto di mele. Inoltre, nell’ultima settimana che precede la mostra sono solito immettere anche della glicerina liquida allo scopo di rendere più lucente il piumaggio dei gloster.

Durante la fase di preparazione alle mostre è buona norma curare al massimo anche l’igiene sia dei locali, sia degli alloggi dei canarini.

I locali devono essere ben areati tenendo tutte le finestre aperte (laddove presenti), ovviamente con zanzariere e con condizioni climatiche adeguate. 

Per le piume e le polveri diffuse nell’allevamento è opportuno fornirsi di un bidone aspiratutto. Bisogna lavare anche frequentemente i pavimenti utilizzando speciali detersivi disinfettanti ed i sali quaternari di ammoniaca; per l’aria utilizzo dello spray a base di piretro. Anche le gabbie sono sottoposte ad una pulizia più frequente: in particolare bisogna lavare con maggiore frequenza le griglie ed i posatoi dato che possono imbrattare il piumaggio dei canarini.

 

Il trasporto alle mostre

L’ultimo atto prima del giudizio è il trasporto degli uccelli dal sito dell’allevamento al luogo della manifestazione ornitologica. Da non sottovalutare in quanto basta un movimento sbagliato, un piccolo errore o una distrazione per rovinare la presentazione dell’uccello o addirittura che lo stesso possa fuggire al momento dell’ingabbio.

Per i trasportini utilizzo quelli di tipo “collettivo” quando ingabbio personalmente oppure i “singoli” quando mi avvalgo della collaborazione dei convogliatori.

Come trasportini collettivi ho fatto realizzare delle cassette in legno che rispettano le nuove indicazioni della F.O.I. nel trasporto degli uccelli di affezione. Le misure per il trasporto collettivo di massimo 25 uccelli di piccola taglia (max 15 cm) devono essere: lunghezza 60 cm, altezza 15 cm, profondità 30 cm. All’interno vi sono i posatoi, le mangiatoie ed i beverini. Sul fondo dispongo il tutolo di mais che assorbe tutti gli escrementi dei volatili durante il trasporto e non permette ai gloster di imbrattarsi le piume.

Per il trasporto “individuale” utilizzo una valigia sempre in legno e con un lato trasparente contenente 8 gabbiette anche queste con mangiatoia, beverino, posatoio e tutolo di mais sul fondo che rispettano le nuove misure in materia di trasporto per ogni singolo uccello di piccola taglia e cioè 15 cm di lunghezza, 10 cm di altezza, 17 cm  di profondità.

L’ingabbio personale è ovviamente sempre preferibile in quanto si ha l’opportunità di collocare i propri canarini nella gabbietta da esposizione dando loro un ultimo ritocco.

Spesso è un piccolo dettaglio che consente ad un canarino di prendere quel punticino in più che gli permette di aggiudicarsi la vittoria ad una mostra anche importante. Però, prima ancora della vittoria, un buon allevatore deve assicurare ai propri beniamini il benessere minimo che consente ai volatili di vivere in ambiente domestico adeguatamente e cioè con gli alloggi spaziosi e non affollati, con la massima pulizia e con una sana alimentazione.

Se i canarini stanno bene nei nostri allevamenti, prima o poi arriveranno anche le vittorie alle mostre … Un campione è, infatti, soprattutto un canarino forte e sano, proveniente da un ambiente tranquillo, pulito e confortevole.

 

 

Testo di Tommaso Angrisani

Articolo pubblicato su Italia Ornitologica n. 6/7 – giugno/luglio 2010