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Il Gloster dei sogni

Negli ultimi anni in Italia l’allevamento del GLOSTER ha coinvolto un numero crescente di appassionati ed ha fatto registrare in tutte le mostre discreti e costanti aumenti delle partecipazioni. Basti pensare, infatti, che addirittura all’Internazionale di Reggio Emila è stata introdotta la limitazione ad un massimo di 40 soggetti per ogni allevatore, al pari dei canarini di colore.

Già nel 2006 la partecipazione dei gloster alle manifestazioni è stata massiccia ed è stata confermata nel 2007, nonostante la grave crisi economica generale che incombe, ancora tutt’oggi, nel nostro Paese. Gli incrementi, seppur non di notevole portata, confermano il trend di crescita positivo e graduale degli ultimi anni.

Anche la presenza di alcune donne alle gare è la conferma della “moda” in atto del nostro gloster.

Nella Tabella A possiamo rilevare le percentuali di incremento delle partecipazioni dei gloster ad alcune delle principali mostre italiane:

 

 

C.I. FORLI’ 2006

C.I. PESARO 2007

SINGOLI 252 274 + 9,1%
STAMM 53×4= 212 49×4= 196 – 7,8%
TOT. INGABBI 464 470 +1,3%
INT. R.E. 2006 INT. R.E. 2007
SINGOLI 762 791 + 3,8%
STAMM 104×4= 416 99×4= 396 – 4,8%
TOT. INGABBI 1178 1187 +0,8%
INT. BARI 2006 INT. BARI 2007
SINGOLI 159 297 + 86,9%
STAMM 18×4= 72 36×4= 144 + 100%
TOT. INGABBI 231 441 +91%

 

* Nel 2007 all’Internazionale di Bari vi è stata la specialistica del Gloster.

In generale possiamo dire che tutte e tre le manifestazioni indicate nella Tabella A evidenziano una crescita del numero totale degli ingabbi. Molto contenuta nel caso del Campionato Italiano e di Reggio Emilia (che, però, presentano una diminuzione del numero degli Stamm),  più marcata all’Internazionale di Bari anche in considerazione del fatto che nel 2007 si è avuta la Rassegna dei Gloster.

Ma quali sono i motivi di questa grande diffusione del gloster tra gli appassionati canaricoltori?

Le ragioni della “Glostermania” sono molteplici e possiamo sintetizzarle in:

–         la graziosità della forma ed il “ciuffo” ne fanno uno dei canarini più originali, belli e piacevoli da osservare;

–         la vivacità e la briosità dei soggetti (a differenza di alcune razze ritenute “letargiche”);

–         si alleva facilmente grazie al fatto che le femmine (ma anche i maschi) sono buone nutrici e non occorrono le balie;

–         è molto prolifico: si riescono a svezzare in una stagione cove anche 5/6 soggetti per coppia (mentre la media di altri canarini è intorno ai 4/5 soggetti per coppia);

–         non occorrono grandi spazi per l’allevamento in quanto una coppia si riproduce facilmente in una gabbia da 60 cm. ed i novelli si possono irrobustire ed esercitare al volo in gabbioni da 120 cm.;

–         sono dotati di una buona robustezza fisica che consente di sopportare senza particolari problemi anche temperature molte basse;

–         prezzi accessibili per i neofiti: con una modica cifra si riesce ad acquistare una buona coppia di riproduttori anche da allevatori molto rinomati;

–         in Italia oltre alle mostre “ordinarie” si svolgono anche diverse “specialistiche”;

–         molta competitività alle manifestazioni a differenza di alcune razze che si trovano a gareggiare con pochi esemplari o addirittura da soli (il che riduce il “gusto” della competizione e della vittoria);

–         diverse categorie di partecipazione alle mostre (consort/corona – brinati/intensi – singoli/stamm –  maschi/femmine – melaninici/lipocromici – ecc.),  con maggiori possibilità di vittorie;

–         il fatto che sia un canarino “Inglese” lo rende più  particolare e raffinato.

Il gloster, a differenza di quanto si possa pensare, è però un canarino che presenta molte difficoltà nella sua selezione. I maggiori problemi si hanno sia per raggiungere la forma richiesta, sia per il piumaggio adeguato. Allevare gloster è molto difficile in quanto il rispetto dello standard impone degli indirizzi di selezione alcuni dei quali sono nettamente in contrasto tra di loro. Il gloster deve essere molto “piccolo” (si parla di una taglia intorno agli 11 cm.), cioè, come si dice in gergo, tendente al “diminutivo” e nello stesso tempo dotato di buona rotondità del corpo e della testa. Un ottimo gloster deve essere, quindi, di forma rotondeggiante, piccolo e corto. Osservandolo dall’alto le spalle devono essere ben definite e devono armonizzare con la rotondità del corpo. La testa deve essere tonda, vista da ogni lato, e su di un collo pieno e corto. Il dorso tondeggiante, mentre dal sottobecco deve partire il petto arrotondato che termina al sottocoda. La corona deve essere circolare e rotonda con le piume che partono da un punto centrale e si diramano sulla nuca coprendo a metà gli occhi. La coda e le ali piccole e compatte contribuiscono a dare rotondità al soggetto. Il gloster è, quindi, un canarino ben proporzionato molto vivace e dal piumaggio composto, privo di sbuffi e con colore vivo e molto brillante.

Ma alcune di queste caratteristiche sono in netta contraddizione tra loro!

Per avere un corpo rotondo ed una testa rotonda e grande è necessario un piumaggio molto folto, lungo ed abbondante: a ciò si può arrivare mediante accoppiamenti “brinato classico x brinato classico”; ma un piumaggio con tali caratteristiche si scompone e può dare luogo ai cosiddetti “lumps”, difetto molto grave. Il piumaggio lungo e folto, inoltre, fa allungare la coda e le ali e contribuisce a rendere il ciuffo troppo abbondante, scomposto e che ricopre interamente gli occhi. I sopraccigli, nei consort, diventano “pesanti”. Il tutto va anche a discapito del colore che perde la sua intensità e la sua consistenza e diventa opaco e slavato (i cosiddetti verdi tendenti al marrone!!). Insomma un ammasso di piume scomposte che ai fini selettivi ed espositivi rappresentano un vero disastro.

Da queste prime considerazioni possiamo già affermare che il gloster, proprio per queste contraddizioni selettive, è tra le razze piu difficili da selezionare.

Ma vediamo in dettaglio come deve essere il nostro gloster dei sogni!!!

Il corpo (punti 20) piccolo e rotondo rappresenta una delle maggiori peculiarità del gloster moderno. Deve presentare un petto molto arrotondato senza prominenze che deve formare un’armonica curva che parte dalla gola ed arriva fino al sottocoda. Il dorso deve essere molto pieno ma corto e guardandolo di profilo deve formare una linea appena convessa (quasi diritta).

La testa del consort (punti 20) deve essere caratterizzata da una buona rotondità e larghezza, proporzionata al corpo con un rialzo al centro del cranio. La rotondità deve essere ben visibile da qualsiasi angolo di osservazione. Inoltre una buona testa deve avere dei sopraccigli abbastanza pronunciati ma non eccessivi tali da impedire la visibilità dell’occhio.

Il ciuffo del corona (punti 20) deve essere rotondo con tutte le piume che partono a raggiera da un punto centrale ben definito e ripiegarsi dolcemente verso il basso. Il centro deve trovarsi nel punto più alto del cranio. Le piume del ciuffo, nette e regolari, non devono coprire l’occhio, ma guardando il gloster, una metà dell’occhio deve essere ben visibile. Il centro del ciuffo deve essere molto piccolo paragonabile alla “testina di uno spillo”. La nuca deve essere rotonda. Le guance piene e larghe (e che non tendono verso l’alto). La gola vista di profilo deve formare una linea continua tra il becco ed il petto. Nel sottobecco un colore vivace fa denotare una buona linea selettiva almeno per quanto riguarda il piumaggio. Il collo deve essere abbastanza corto, molto robusto e va a creare armonia tra la testa ed il corpo. Gli occhi devono apparire rotondi e posti al centro della testa guardandola lateralmente. Nei corona gli occhi devono essere ricoperti dal ciuffo solo parzialmente. Stessa cosa per il sopracciglio del consort che deve consentire una buona visibilità dell’occhio. Il becco deve essere piccolo e proporzionato alla testa ed al corpo. Situato in una posizione centrale della testa guardandola dal davanti.

La taglia (punti 20) del gloster è di 11 cm . E’ una razza, come detto, tendente al diminutivo. La taglia è data dalla lunghezza, dall’ampiezza delle spalle e dalla larghezza della testa. Due soggetti con uguale lunghezza ci daranno una percezione diversa se uno dei due avrà la testa piu’ larga e le spalle piu ampie. Diminuire la taglia significa anche stringere il piumaggio ed allo stesso tempo ridurre l’ampiezza delle spalle e dei ciuffi/teste.

Il piumaggio (punti 15) deve essere molto lucente, compatto, soffice e dotato di un buon colore. A nostro parere il piumaggio, di cui parleremo in modo più dettagliato nella seconda parte dell’articolo, riveste un’importanza fondamentale e, pertanto, si ritiene che i punti assegnati dovrebbero essere pari ai tre considerando precedenti (corpo, testa/corona e taglia) e cioè 20 con riduzione a 5 della condizione.

Un buon gloster deve essere pulito ed in ottime condizioni (punti 10) di salute.

Relativamente al portamento (punti 5) il gloster deve essere vivace nella gabbia da mostra deve andare da un posatoio ad un altro con un portamento di fierezza e movimenti rapidi ed uniformi, ma sempre senza agitarsi. Sul posatoio l’asse longitudinale del corpo deve formare un angolo di 45 gradi con la linea orizzontale.

La coda (punti 5) deve essere corta, chiusa e stretta cosiddetta a “pipetta”. Guardando il gloster di profilo la coda deve essere in linea con il dorso, né verso il basso, né verso l’alto. Le ali devono essere di dimensioni ridotte compatti ed aderenti al corpo, quasi a toccarsi sul groppone, ma non incrociarsi mai. La coda e le ali piccole contribuiscono a dare un’immagine di rotondità al gloster .

Le gambe (zampe punti 5) devono essere innestate al corpo in posizione centrale conferendo equilibrio e stabilità al soggetto. La coscia non deve vedersi.

Tra i vari considerando elencati e descritti nella prima parte dell’articolo, sicuramente assume un’importanza fondamentale il piumaggio che direttamente o indirettamente va ad incidere su quasi tutte le altre voci dello standard.

Migliorare il piumaggio di un ceppo di gloster non è cosa semplice e rappresenta il dilemma di tutti i “glosteristi”. Gli accoppiamenti devono essere fatti con molto oculatezza risultando molto più difficili rispetto ad altre razze di canarini stante l’accoppiamento classico di due diversi canarini: “il consort x il ciuffato”. L’obiettivo è quello di armonizzare quanto più è possibile le varie voci previste dallo standard e trovare la giusta armonia delle proporzioni.

Un buon piumaggio deve essere soffice, lucente e con un caldo colore di fondo. La sua lucentezza e la sua sericità esaltano anche le altre caratteristiche ed il soggetto risulterà più grazioso ed elegante.

Un piumaggio, invece, opaco ed abbondante influenzerà negativamente anche la taglia ed il corpo, nonchè le ali e la coda che appariranno lunghe ed, infine, renderà la corona/testa non proporzionata a tutto il resto del corpo.

Nei gloster brinati, com’è noto, le piume sono più morbide e conferiscono al canarino un aspetto molto più voluminoso e corposo. Negli intensi, invece, la piuma si presenta molto più dura, corta e con una consistenza più sottile.

Negli accoppiamenti “brinato x brinato” è buona regola utilizzare almeno uno dei due partners che siano nati da due genitori entrambi intensi o “intenso x brinato” con ottimo piumaggio lucente e pieno di colore.

I soggetti brinati nati dall’accoppiamento “brinato x intenso” o “intenso x intenso” potranno essere accoppiati tra di loro con la stessa funzione degli intensi, dando vita a degli ottimi soggetti. Tale accoppiamento eviterà di ottenere figliolanza con piumaggio lungo, opaco e privo di colore, ma soprattutto non consentirà l’insorgere dei “lumps”, inoltre, negli anni migliorerà il proprio ceppo con soggetti ben colorati e molto rotondi.

Di tanto in tanto è buona norma inserire un buon soggetto intenso. Tuttavia è indispensabile dosare bene gli accoppiamenti degli intensi con i brinati. Gli intensi sono utilizzati allo scopo di migliorare la qualità del piumaggio e la tessitura delle piume. L’accoppiamento “intenso x brinato” consentirà di bilanciare il piumaggio soffice e largo del brinato con quello lungo e duro degli intensi. Cio’ permetterà di allevare gloster di un discreto tipo con colori sgargianti ed eccellente qualità del piumaggio.

Taluni sostengono che per ottenere risultati eccezionali nell’accoppiamento “brinato x intenso”, l’intenso deve essere femmina. Riteniamo che discreti risultati si possono ottenere indifferentemente sia con il maschio intenso, sia con la femmina. E’ importante accoppiare soggetti con buone caratteristiche fenotipiche e conoscere il loro patrimonio genetico/ereditario, nonchè i paretali che li hanno generati.

Da fare attenzione però ad usare gli intensi in modo appropriato in quanto un loro abuso può condurre ad una degenerazione del tipo e quindi ad uno scadimento del proprio ceppo con soggetti lunghi e poco rotondi.

Per ottenere gloster con ottimi piumaggi occorre lavorare a lungo sui soggetti e si possono creare gradualmente di anno in anno solo attraverso accoppiamenti mirati che tengano conto delle caratteristiche fenotipiche e genotipiche dei canarini.

Ovviamente l’ingrediente più prezioso è rappresentato dall’esperienza e dall’abilità dell’allevatore, e queste ultime, purtroppo, non possono essere dedotte da nessun testo o manuale!!!

La qualità del piumaggio può essere influenzata anche dal colore del canarino. Lo standard del gloster non prevede particolari colori  (al momento non è ancora consentita la colorazione artificiale), ma, come detto, si basa essenzialmente sulla qualità del piumaggio che deve essere quanto più brillante possibile e ben aderente al corpo.

Normalmente i gloster verdi sono i più diffusi negli allevamenti. Purtroppo i reiterati accoppiamenti “verde brinato x verde brinato” hanno dato luogo a dei soggetti che, seppur rotondi, hanno perso quella lucentezza del piumaggio (data anche dal sottopiuma giallo) ed il colore verde si è trasformato in una gradazione tendente al marrone che dà un colore smorto ed un piumaggio lungo e scadente.

Per migliorare la qualità del piumaggio solitamente viene introdotto il colore “cinnamon” in quanto questi canarini hanno le piume più soffici rispetto al verde e solitamente una buona carica lipocromica. I cinnamon trasmettono alla prole una buona sericità del piumaggio che diventa più soffice. Altro vantaggio del fattore cinnamon e che riduce la taglia, ma attenzione!!! Perchè contestualmente riduce anche la grandezza della testa dando luogo a dei soggetti che seppur con una buona rotondità non hanno “testa”. L’accoppiamento più in voga è quello tra i cinnamon ed i pezzati gialli. Ciò in quanto i gialli danno una discreta lucentezza e brillantezza, mentre il cinnamon dà sericità e compattezza al piumaggio.

Il colore bianco viene solitamente utilizzato più per incrementare la varietà dei colori nel proprio allevamento, che per ottenere soggetti tipici. Difatti, un gloster bianco (ed anche giallo) difficilmente potrà raggiungere la rotondità di un verde/pezzato.

Con gli ardesia (verde con sottopiuma bianco) si riescono ad ottenere soggetti abbastanza rotondi e con buoni teste/ciuffi. Hanno una piuma abbastanza dura il che evita l’insorgere dei “lumps” e che riesce a migliorare anche il piumaggio dei verdi.

Il fawn (argento) non è altro che un cinnamon con sottopiuma bianco e quindi teoricamente dovrebbe essere un canarino dal piumaggio intermedio derivante da quello morbido dei cinnamon e da quello molto più duro degli ardesia.

Indipendentemente dal colore e dal sesso, l’accoppiamento classico è “consort x corona”, ma alcuni allevatori danno vita anche ad accoppiamenti “consort x consort”. Riteniamo che quest’ultima pratica, anche se non espressamente vietata o sconsigliata, non sia positiva per i gloster in quanto tendente ad una scarsa considerazione dei corona che, comunque, rappresentano la grande peculiarità della razza.

Secondo alcuni nell’accoppiamento “consort x corona” per ottenere dei buoni corona, il consort deve avere la testa un poco appiattita a differenza di quello da esposizione che deve averla più tonda. Ciò in quanto su di una testa piatta può poggiare una buona corona. Ed è meglio se nella coppia ad avere la testa appiattita sia il consort/femmina, in quanto molti ritengono che la femmina trasmetta meglio del maschio le caratteristiche della testa.

Un ottimo ceppo di gloster è in grado di riprodurre sia consort che corona di elevata qualità. Secondo taluni allevatori, invece, un ceppo che riproduce buoni consort non riproduce buoni corona e viceversa e le due linee devono essere separate.

Sebbene nell’allevamento del gloster si utilizzino soggetti di elevato pregio e si applichino alla lettera tutti i vari criteri di selezione, una buona percentuale della figliolanza è caratterizzata da difetti più o meno marcati. Tali soggetti vanno ovviamente scartati ai fini riproduttivi ed espositivi.

Tra i difetti più diffusi dei gloster possiamo evidenziare: il ciuffo irregolare, la fronte stretta, le spalle strette, le ali incrociate o cadenti, la coda a ventaglio o di rondine, il dorso concavo, i cosiddeti “cornetti”, l’assenza di sopraccigli, il corpo allungato, il piumaggio lungo e scomposto.

A volte può risultare conveniente bilanciare eventuali difetti che il canarino può presentare, ma sempre che si tratti di difetti non estremamente gravi. Difficilmente, infatti, si potranno sdradicare da un ceppo le ali incrociate, ma si potrà, per esempio, assortire una coppia di due soggetti di cui uno con il corpo un pò allungato e l’altro molto rotondo e voluminoso (ma entrambi i partners devono avere una buona testa). Ancora, potrà essere bilanciata una coppia con un soggetto dal piumaggio duro e ruvido per un soggetto dal piumaggio più soffice.

Da quanto sopra emerge che per assortire una coppia di gloster e dare vita a dei buoni soggetti non è cosa semplice. Un buon ceppo di gloster va costruito gradualmente nel tempo con molta pazienza, buone conoscenze specifiche, l’esperienza ed infine anche un pizzico di fortuna.

L’auspicio è che il Gloster continui ad avere questa “popolarità” tra i canaricoltori del Bel Paese e veda sempre di più crescere il numero degli appassionati, soprattutto tra i giovani. Sarebbe opportuno, a tal riguardo, che vengano abbattute tutte le barriere che attualmente dividono i vari Club Specialistici del Gloster e tutti i GLOSTERISTI italiani diano vita ad un unico Club che, operando attivamente e con la passione e la partecipazione di tutti i migliori allevatori, possa confermare l’Italia ai massimi livelli mondiali nell’allevamento di questo grazioso canarino.

Testo di Tommaso Angrisani

Articolo pubblicato sulla rivista “Italia Ornitologica” (n. 1 gennaio e n. 2 febbraio 2009).